8 dicembre 2012

Il Traghettatore - William Peter Blatty


Il Traghettatore è un tipico romanzo di fantasmi che ripropone i classici stilemi della letteratura e della cinematografia di genere. Non vi è un solo elemento che non sia già stato utilizzato e reso famoso altrove. L’atmosfera è sospesa e rende bene l’idea di mistero, i personaggi ben caratterizzati e la narrazione comprende quasi tutti gli elementi che ci si aspetta di trovare. Di contro, lo svolgimento della narrazione è gestito in modo maldestro, lasciando capire quasi subito la realtà che si cela dietro a tutte le argomentazioni e gli avvenimenti lasciati in sospeso (una su tutte, il nome della magione: Elsewhere, l’altrove…), tanto che quando viene rivelato il finale, non è affatto una sorpresa. I personaggi, stretti nelle loro colorate caratterizzazioni, sono macchiette in due dimensioni, ben differenziati tra loro ma incapaci di mutare e di sembrare reali. La protagonista, poi, ricorda fin troppo da vicino la donna risoluta e sboccata che è stata la madre della piccola Regan nel grande capolavoro di questo autore, L’esorcista, da cui è stato tratto il celebre film di William Friedkin. L’impressione è che l’autore abbia riunito sotto lo stesso tetto personaggi e situazioni classiche a lui care, con tanto di citazioni dirette di illustri predecessori –Shirley Jackson su tutti – per mettere in piedi una storia di fantasmi ambientata ai giorni nostri, che però non rivoluziona e non modernizza in alcun modo il genere, né riesce a renderlo accattivante o sorprendente. Ma forse non è mai stato questo l’intento dell’autore. Basti pensare alla scena di Joan e Terry che si abbracciano per la paura chiusa nella stanza da letto di lei, dopo che lui l’ha raggiunta dalla stanza comunicante.

28 ottobre 2012

The Possession – Ole Bornedal


L’esca principale di questo film è l’essere stato prodotto (e pubblicizzato) da Sam Raimi con la Ghost House Pictures, quando il regista è in realtà il danese Ole Bornedal, semisconosciuto in Italia senza lode né infamia (regista tra l’altro del buon thriller Nightwatch e produttore di Mimic). La trama principale di The Possession presenta un plot del tutto simile a Drag Me To Hell di Raimi, prodotto dalla stessa Ghost House Pictures: la famiglia felice medio borghese, l’irruzione di uno spirito maligno (ebreo qui, il Dybbuk, gitano nella pellicola di Raimi, con la vendicativa Lamya), una ragazza che viene posseduta e tormentata da visioni orripilanti e l’esorcismo finale per tentare di liberarla. Il problema è che The Possession si rivela essere solo una copia sbiadita di Drag me To Hell. Al di là della mancanza di quell’umorismo di fondo che contraddistingue le pellicole di Raimi (già a partire dal mitico capostipite Evil dead alias La Casa), il film risulta come un’occasione sprecata. Tanti spunti interessanti non vengono sfruttati a dovere, dando un’idea generale di un progetto non del tutto sviluppato e portato a compimento. La mancanza di una morale di fondo, inoltre, rende difficile l'identificazione dello spettatore, facendo affievolire la partecipazione emotiva. L'idea geniale di un film come Drag me To Hell stava nel riuscire a portare lo spettatore a condividere la scelta discutibile che la protagonista fa all'inizio, che si rivela poi catastrofica. La spinta emotiva in quel caso era data dalla tematica sociale della disoccupazione e dell'essere pronti a tutto pur di fare carriera. The Possession gioca invece sulla metafora del divorzio e delle difficoltà che questo porta ai membri della famiglia, ma senza che l'elemento orrorifico dipenda direttamente dai personaggi o dalla moralità delle loro azioni. Questo sminuisce parecchio il parallelo tra possessione diabolica e problemi dei figli causati dal divorzio, in quanto i due eventi non sono collegati in alcun modo.

21 ottobre 2012

Invisible Monsters Remix: Aggiornamenti



La data ufficiale di uscita per Invisible Monsters Remix tradotto in italiano non è ancora stata rilasciata, ma nel frattempo l’edizione inglese è arrivata nelle nostre librerie. Se vedete qualcuno che legge un libro saltando di continuo da una pagina all’altra, marcando ogni pagina con una matita e muovendo uno specchio lungo le pagine, è probabile che stia leggendo proprio questo libro. Remix è stato pubblicizzato come una ‘riedizione del romanzo originale, con nuovi elementi di design e la re-integrazione di parti originali tagliate al momento della prima edizione’. Ecco in cosa consistono davvero gli elementi di novità di questa edizione:

1 agosto 2012

Nuovo romanzo di Chuck Palahniuk: il seguito di Dannazione


Chuck l'aveva detto: Dannazione sarà il primo volume di una trilogia. E a quanto pare diceva sul serio. Mentre l’Italia sta ancora aspettando una data di uscita per l’ultimo romanzo Invisible Monsters Remix, rielaborazione in edizione rilegata del suo romanzo Invisible Monsters, Chuck ha affermato di essere al lavoro sul seguito di Dannazione, dal titolo provvisorio di Doomsday o Doomed (che si può tradurre con Il giorno del giudizio o Condannato). Chuck è così a buon punto da aver già rilasciato una sinossi sul suo sito ufficiale (seguono alcuni spoiler, anche per chi non ha ancora letto Dannazione): Madison è tornata sulla terra come fantasma, per tormentare i suoi genitori per un anno. In un flashback verrà rivelato come un gattino morto finito nello scarico abbia  intasato le tubature del Beverly Wilshire Hotel. Ma verrà anche mostrata la morte orribile di qualcuno provocata – a scopo di omicidio o di auto difesa? – proprio dalla stessa Madison all’età di dieci anni, motivo che sembra essere la causa della sua condanna all’inferno. Nel frattempo comincia anche la fine del mondo, mentre si delinea un piano centenario per allenare Madison a diventare la futura salvatrice di tutti gli spiriti. Con la speranza (N.d.A.) che anche i punti lasciati in sospeso nel primo volume vengano chiariti.

22 luglio 2012

Drive-In, la trilogia - Joe R. Lansdale


Einaudi ha appena pubblicato la trilogia del drive-in di Lansadale, che contiene in un unico volume (e al prezzo di un unico volume, il che non è male considerato l’attuale prezzo dei libri...) il romanzo considerato il capolavoro dell’autore, Il drive-In, più i due sequel (Il drive-In 2, La notte del drive-in 3 ), che vedono i protagonisti sopravvissuti proseguire il loro cammino alla ricerca della salvezza.

IL DRIVE-IN
Lansdale è un pazzo, folle visionario. Ed è senza dubbio un grande amante dei film dell’orrore. I suoi personaggi approdano nel più caratteristico dei drive-in texani, in occasione di una maratona horror che strizza l’occhio ad ogni appassionato: decorazioni di Halloween fuori stagione, ragazze in bikini e ragazzi in costume da mostro che corrono tra le auto, lattine di birra e megaschermi che trasmettono film fino all’alba (tra cui La Casa di Sam Raimi. N.d.A.). Ma nel bel mezzo della proiezione accade qualcosa di inaspettato che intrappola tutti i presenti nel drive-in, tagliandoli fuori dal mondo. Con il passare dei giorni le persone cominciano a perdere la loro umanità e a mostrare il loro lato animale, mentre la scarsità del cibo e la paura fomentano l’aggressività comune. La follia comincia a dilagare tra i presenti, tra risse, orge ed atti di cannibalismo. La fantasia dell’autore si scatena in una parabola allucinata sulla vera natura dell’uomo, dell’amicizia e dell’istinto di sopravvivenza: corpi trasformati da orribili mutazioni, divinità incarnate e omicidi splatter conducono il lettore in un incubo a metà tra il cinema di Cronenberg e il Carpenter de Il seme della follia. Icona delirante in questo scenario, il mostruoso Re del Pop Corn, la cui genesi simboleggia non solo l’emarginazione che la società moderna crea attraverso la discriminazione, ma anche il consumismo sfrenato attraverso il quale le masse vengono tenute sotto controllo (il buon vecchio panem et circenses, attuale come non mai). In sintesi, un grande romanzo pieno di inventiva ed originalità, in grado non solo di soddisfare gli amanti del genere, ma anche di aprire uno squarcio nella nostra routine quotidiana, per osservarla con il giusto distacco e trarne inaspettate conclusioni.

Una curiosità: il brano Tragic Kingdom dei No Doubt, dall’album Tragic Kingdom del 1995, sembra ispirarsi in toto al romanzo di Lansdale, forse in un velato omaggio. Di seguito un estratto del testo:

They pay homage to a king
Whose dreams are buried
In their minds
His tears are frozen stiff
Icicles drip from his eyes
Welcome to the tragic kingdom
Cornfields of popcorn
Have yet to spring open

Have they lost their heads
Or are they just all blind mice
We've heard all their stories
One too many times
Hypnotized by fireflies
That glow in the dark
Midgets that disguise themselves
As tiny little dwarves
The parade that's electrical
It serves no real purpose
Just takes up a lot of juice
Just to impress us

24 giugno 2012

Chernobyl Diaries / La Mutazione - Brad Parker


Chernobyl Diaries – La Mutazione è esattamente quello che promette di essere: un film del filone “esseri deformi che abitano un luogo desolato e uccidono gli incauti visitatori” (tra cui Le colline hanno gli occhi, Wrong turn e The descent). La trama è meramente funzionale a motivare in modo sommario la presenza dei sei ragazzi a Pryp’jat – la cittadina a ridosso di Chernobyl che fu evacuata in un solo giorno dopo l’esplosione del reattore numero quattro – mentre non si cura di dare coerenza alla presenza degli esseri deformi, né alle motivazioni degli scienziati e dei militari. Finale inconcludente e con colpo di scena prevedibile, il film riesce comunque a creare un clima di tensione costante per tutta la seconda metà del film. Quello che succede: un gruppo di ragazzi che si aggira nel buio, lungo cunicoli e fabbriche dismesse, armati di una sola torcia, con animali ed essere deformi che saltano fuori da dietro ogni angolo con una cannonata in Dolby Surround da diecimila decibel. Nessuna introspezione psicologica viene data alle persone mutate dalle radiazioni, trattate qui alla stregua di zombi qualunque. La prima parte del film serve solo a mostrare i ragazzi in giro per l’Europa, fino alla motivazione che li convince a visitare Pryp’jat: è una cittadina molto suggestiva che è stata interamente contaminata dalle radiazioni, ma se fai una gita breve e non tocchi niente è assolutamente sicura. E se non ci vieni vuol dire che te la fai sotto. Da notare l’estrema sottigliezza di questa strategia psicologica, a fronte del pericolo radioattivo. La guida li fa entrare di nascosto nella città nonostante un picchetto di militari li abbia ammoniti a non farlo. Da qui ad incontrare pesci con le zanne, orsi bruni e creature deformi assetate di sangue il passo è breve.
  

22 giugno 2012

La Donna Perfetta - Ira Levin


La Donna Perfetta è un meccanismo narrativo senza macchia, che parte come una classica commedia leggera e si trasforma pian piano in qualcosa di inquietante, in un crescendo che conduce ad un finale quasi horror. Il modo in cui il tono rosa iniziale si tinge di giallo e poi sempre più di nero è magistrale, con particolari che vengono scoperti a poco a poco all’interno di un intreccio ben calibrato, mentre la protagonista scivola sempre più verso l’incubo. La storia non è nuova: La Donna Perfetta era un titolo ingiustamente fuori catalogo da molti anni, edito per la prima volta nel 1972, del quale sono stati realizzati ben due adattamenti cinematografici: La Fabbrica Delle Mogli nel 1975, titolo che conserva ed arricchisce l’atmosfera thriller dell’originale letterario, ed il più recente La Donna Perfetta, commedia del 2004 riconvertita a divertissment buonista con finale zuccheroso, in totale disaccordo con il romanzo. La storia raccontata da Ira Levin potrebbe essere definita una commedia ‘sociale’ sulla ridefinizione dei ruoli tra uomo e donna a ridosso degli anni ’70, occultata sotto ad un tipico racconto di fantascienza: una donna scopre qualcosa di così assurdo e terribile da sospettare di essere pazza, prima di rendersi conto suo malgrado di avere ragione e di essere in grave pericolo.
  

31 maggio 2012

L'estranea - Patrick McGrath


L’estranea è un romanzo incentrato sulla figura di Constance, sorella maggiore dal tormentato rapporto con il padre, affezionato alla sorella minore, più spigliata ed aperta alla vita, capace di mettersi al centro dell’attenzione laddove Constance resta sempre nell’ombra. Fin dalla morte prematura della madre, il suo rapporto con il padre diventa freddo ed improntato all’indifferenza. Ogni lettore affezionato a McGrath potrebbe leggere in questo il facile nascondiglio di una molestia, ma sono ben altri i segreti che covano sotto la ceneri della loro famiglia. Prima di rendersene conto Constance si ritrova sposata con un uomo che scopre essere uguale al padre, almeno nella sua testa. In un crescendo drammatico, l’esasperazione per l’ineluttabilità di ritrovarsi a rivivere da adulta il suo passato di bambina, con accanto un uomo che la tratta come il padre e che mostra attenzioni per sua sorella, proprio mentre il loro vero padre comincia a dare segni di demenza e a scambiarla per la sorella stessa, farà cadere le tessere di questo precario mosaico una ad una fino alla verità.
  

27 maggio 2012

Cosmopolis - David Cronenberg


Cosmopolis di bello ha una sola cosa: il trailer. Dopo il primo minuto in limousine viene un atroce sospetto, subito confermato: “Ah. E’ uno di quei film.” Dove per quei film si intende quelli che con il pretesto dell’autorialità si crogiolano nella noia e nell’essere poco mainstream come punto di forza, secondo la logica del ‘meno piaci al pubblico, più sei intellettuale’. Ebbene ci sono film intellettuali assolutamente godibili, ma Cosmopolis non è uno di questi. L’aver cercato di restare fedele ai dialoghi di De Lillo è forse il grande limite di questa produzione. Discorsi pretestuosi, monocorde, d’impostazione quasi teatrale. La limousine in cui è ambientato il film è rivestita di sughero, espediente che dovrebbe insonorizzarla dal mondo esterno, creando un’alienazione netta del protagonista rispetto al resto della società. Questo affascinante elemento narrativo viene reso con un silenzio di fondo quasi assoluto, nel quale attori più o meno famosi si alternano sul palcoscenico-limousine condotto dall’anfitrione Robert Pattinson - mono espressivo come pochi - in una lunga giustapposizione di discorsi lenti ed artificiali, con parole o intere frasi ripetute più volte in modo meccanico.

20 maggio 2012

Quella Casa Nel Bosco - Drew Goddard


La recensione contiene spoiler:

Quella Casa Nel Bosco è il debutto alla regia di Drew Goddard, da un soggetto sviluppato con Joss Whedon e prodotto in collaborazione con la sua casa di produzione, la Mutant Enemy. Il film, prodotto nel 2009 ma distribuito solo nel 2012 per via di controversie produttive, gode  dell’ottima fotografia di Peter Deming (già direttore della fotografia per film del calibro di Mulholland Drive, Drag Me To Hell, vari Scream e La Casa 2, dal cui capostipite Quella Casa Nel Bosco trae molte ispirazioni) , ma purtroppo ha la pretesa di essere un’opera metafilmica che finisce con non essere né un horror né una commedia, ma solo un grande minestrone di generi e di personaggi.
    La premessa pare scontata, come in ogni film dell’orrore che si rispetti: cinque ragazzi che ricalcano lo stereotipo (la bellona, il figo, la timida…) vanno a passare un weekend in una baita di campagna. Ma dal primo istante si sa che è in atto un esperimento, nel quale i ragazzi sono monitorati e pilotati verso la loro destinazione, a loro insaputa.

6 maggio 2012

Invisible Monsters Remix: nuovo romanzo di Chuck Palahniuk a Giugno 2012


Chuck Palahniuk sta per tornare di nuovo, anche se solo con l’equivalente letterario di un dvd deluxe edition. Mentre tutti aspettano il seguito di Dannazione – si svolgerà in purgatorio? L’annunciata trilogia si evolverà? – spunta una nuova edizione di uno dei romanzi più belli di Chuck: Invisible Monsters. Questo romanzo ha avuto un’importanza particolare nella genesi del Palahniuk scrittore. Di fatto è stato il primo libro che Chuck ha scritto e proposto alle case editrici, quando ancora intorno ai trent’anni si barcamenava tra un lavoretto e l’altro facendo il pizzaiolo, l’infermiere e l’imbianchino. Rigettato da tutti, è rimasto per un bel po’ di tempo chiuso in un cassetto, mentre Palahniuk ingoiava il suo orgoglio ed andava avanti a scrivere nuove cose, senza buttarsi giù. Così facendo è nato Fight Club, il romanzo che l’ha consacrato come scrittore cult in tutto il mondo. Solo in seguito alla fama e ai suoi successivi romanzi  Invisible Monsters ha destato l’interesse editoriale ed è stato pubblicato, diventando di fatto uno dei romanzi più amati dai suoi fan per la sua estrema avanguardia e la sua visione cruda del mondo della moda, in cui vendetta, disperazione e cinismo si mescolano ad estreme trasformazioni del corpo.

Invisible Monsters - Chuck Palahniuk


Per celebrare l’uscita di Invisible Monsters Remix di Chuck Palahniuk, viene tirata fuori dal cassetto e rispolverata la recensione di Invisible Monsters apparsa per la prima volta sul numero 1 della free press mypaper, edizioni MACCHINA CREATIVA:


Vai in libreria e leggi le prime sette pagine di Invisible Monsters. Se fa per te, preparati all’orgasmo. Una catena di colpi di scena ti porterà ad un finale sconvolgente in cui tutti i giochi vengono rivelati – anche quelli di cui non immaginavi l’esistenza. Trama: la vita di Shannon crolla a pezzi dopo che un colpo di fucile le porta via mezza faccia. Una vita da top model spazzata via, così. Puff. Cosa le rimane, quando scopre di essere stata tradita da tutti quelli che amava? Cosa, se non la vendetta? Il corpo, i corpi, sono il vero cardine della narrazione: il corpo come feticcio della moda e della pubblicità, come prigione da cui non si può fuggire. Il corpo come essenza materica da trasformare e plasmare per raggiungere i propri obiettivi. Anche quando sono immorali…

5 maggio 2012

Saga - Tonino Benacquista


Saga è una commedia solo in apparenza leggera sulla fiction televisiva, un romanzo che per la sua attualità meriterebbe una riedizione immediata. Edito nel 1997, ad oggi risulta fuori catalogo ed è possibile reperirlo con un po’ di fortuna solo su internet. La vicenda prende le mosse da un antefatto semplice: quattro sceneggiatori sull’orlo della disoccupazione vengono riuniti e messi sotto contratto per scrivere una fiction da trasmettere in piena notte, in una fascia di ascolto prossimo allo zero. L’operazione avrà il solo scopo di sopperire ad una quota di produzione nazionale, senza nessun reale interesse di guadagno, per cui gli sceneggiatori potranno sviluppare la storia in qualunque modo vogliano e senza nessun vincolo, se non quello legato ai costi produttivi: data una decina di personaggi e pochi ambienti fissi in interno, dovranno scrivere una stagione di ottanta puntate.

 

28 marzo 2012

Amorino - Isabella Santacroce

   Amorino è una seduta spiritica. Un esperimento ben riuscito di scrittura automatica, attraverso la quale la Santacroce trascrive i diari e le lettere dei fantasmi che abitano la sua mente, trasformandoli in persone reali. Dalla forma del romanzo epistolare prende corpo Minster Lovell, fittiza comunità rurale del primo ‘900 pensata come una Peyton Place per il nuovo millennio: non solo ricatti, stupri ed omicidi, ma anche spiritismo, cannibalismo e possessioni diaboliche regolano le relazioni che si intrecciano tra i sette protagonisti. Le gemelle Stevenson, incapaci di perdonarsi per il terribile segreto che condividono, si convincono di essere uno strumento del male. Padre Amos, pedofilo e stupratore, sembra redimersi solo nel momento in cui si innamora. I coniugi Thompson si puniscono per la loro incapacità di amare il figlio handicappato. Margaret Green. Bernardine. Alexander. Pagina dopo pagina i segreti di tutti vanno in pezzi, rivelando la cronica mancanza d’amore che li accomuna e che li spinge a compiere azioni sempre più abominevoli e degradanti.

11 marzo 2012

The Woman In Black - James Watkins

   The Woman in Black è un film di fantasmi: ha la giusta atmosfera e una fotografia satura che fa emergere dal buio dettagli nitidi e luminosi. Qualche brivido e qualche salto sulla sedia, sebbene solo tramite il solito espediente pop-up e urlo bitonale. La storia abbastanza nera e una regia credibile ne fanno un film di genere, godibile, senza lode né infamia. Un avvocato chiamato ad esaminare i documenti per la vendita di una casa, in seguito alla morte della proprietaria, scopre che le apparizioni di una donna velata di nero sono collegate ai suicidi dei bambini del villaggio. Inutile dire che le scene azzeccate sono poche e le sorprese ancora meno. Disseppellimenti di cadaveri, tentativi di riparare ad un torto del passato e apparizioni nella nebbia sono topoi assoluti. Menzione a parte per la signora con i cani e il bambino coperto di fango, protagonisti di qualche scena almeno suggestiva. Il finale – con echi da Drag Me To Hell a più riprese – è del tutto prevedibile. No, di più: è triste. Lascia l’amaro in bocca a chi si aspettava una svolta o anche solo una metamorfosi del protagonista in qualcuno in cui potersi identificare.

14 gennaio 2012

Grottesco - Patrick McGrath

Grottesco è un libro ideale per tre categorie di persone: gli amanti del genere psicologico, del mistery e del setting Inghilterra primi del 900. Si può vedere come una partita a Cluedo disputata tra Charles Dickens e David Lynch. La vicenda si svolge in una magione padronale rurale, con tanto di scuderia, orto, giardino, frutteto e fienile, il tutto circondato da un’immensa palude. Sir Hugo è ridotto ad un vegetale, relegato su una sedia a rotelle con una smorfia sul viso paralizzato, tanto che le persone che gli stanno intorno lo credono ormai incosciente ed incapace di intendere. Ma dentro la prigione del suo corpo inerme la sua mente è più che lucida, ed è lui a ripercorrere con la memoria gli eventi che hanno causato il suo incidente e la sua attuale condizione. La vicenda si sviluppa, da principio, come il più classico dei gialli: moglie e marito con figlie e fidanzati al seguito vivono in una grande casa isolata, accuditi dalla servitù, una coppia misteriosa da poco assunta dalla moglie ad un buon prezzo. Qualcuno sparisce e viene rinvenuto dopo qualche tempo in condizioni orribili. Comincia quindi l’indagine tra i molti protagonisti per capire chi abbia commesso il crimine e perché. Ma le implicazioni grottesche dell’intera vicenda – le condizioni del corpo ritrovato, le allucinazioni terribili della figlia, i comportamenti ambigui del maggiordomo e della moglie -  fanno degenerare la logica linearità iniziale del racconto in una serie di incubi e fosche visioni, che fanno comprendere quanto non tutto ciò che viene narrato potrebbe essere successo davvero o nel modo descritto.