9 settembre 2017

The Devil’s Candy – Sean Byrne

The Devil’s Candy è un thriller solido, spietato e tanto esplicito da sconfinare nell’horror, senza tuttavia avere elementi soprannaturali veri e propri. Il motivo principale per cui disturba e spaventa è che si tratta di qualcosa che potrebbe accadere davvero, anzi è quello che con molta probabilità accade ed è accaduto nella testa di diverse persone che hanno finito per tramutarsi in assassini. Si assiste alle gesta di un killer che sente – o forse crede solo di sentire – la voce di Satana che gli chiede di compiere efferati omicidi per lui. A ben vedere sono le figure di contorno quelle più interessanti, come il gallerista e la sua segretaria, che potrebbero essi stessi agire ‘per conto’ del Diavolo, oppure no. Come dice il pastore nel programma TV guardato dal killer nella sua stanza d’albergo, il Diavolo non è quell’entità che i film dell’orrore ci hanno abituato a riconoscere dalle corna, gli zoccoli e la faccia rossa. Sono invece le persone a renderlo reale, a sfamarlo e a farlo diventare sempre più potente compiendo gesta malvagie.
 
La strada della perdizione sembra essere quella di ascoltare quella voce strisciante in fondo all'anima, che tenta di spingerci a seguire la parte più oscura di noi e a lasciarcene divorare, perseguendo ad esempio obiettivi egoistici. Certo è che qui Satana sembra proprio metterci lo zampino, ma visto con il giusto distacco l’intera storia non è che altro che una grande allegorìa condita da elementi di forte tensione, una storia dura e a tratti difficile da guardare, ed una sana dose di musica metal. La famiglia di metallari DOC nel mirino del folle suscita abbastanza simpatia da creare un’empatia immediata, sufficiente a preoccuparsi per la loro sorte e a seguire lo svolgersi degli eventi facendo il tifo per loro. Pruitt Taylor Vince rende un grande servizio al film prestando la sua figura a quella di un assassino disturbante già solo per la sua presenza scenica, i suoi famigerati ‘occhi pazzi’ che accompagnano le sue performance in molti film e la sua immensa bravura. Nel complesso un film non privo di difetti, ma che si lasciano facilmente dimenticare godendo di una storia dark, ben strutturata e piena di scontri fisici, che pescano a piene mani nel genere home invasion ma nel modo giusto.


Per godere appieno di questo titolo collegate gli amplificatori e alzate bene il volume.


P.S. No comment sull’orribile locandina italiana, qui sotto due versioni della locandina originale.


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